ll Cimitero del Verano mostra i segni tangibili dell’evoluzione delle arti decorative a Roma, in continua dialettica fra tradizione e modernità. Nella seconda metà dell’Ottocento, i raffinati eredi delle grandi scuole dell’arte italiana furono impegnati nel recupero di tecniche e stili del passato. Tra questi vi furono Luca Carimini, autore di numerose cappelle e tombe e i pittori e mosaicisti Giuseppe Bravi e Eugenio Cisterna, reinterpreti dell’arte paleocristiana e bizantina.
Accademico, ma al contempo innovatore, va considerato Filippo Severati: pittore e autore di circa 250 ritratti funerari, che inventò una inedita tecnica di pittura su smalto, durevole e resistente agli agenti atmosferici.
Si deve comunque al Museo Artistico Industriale (M.A.I.) e ai suoi protagonisti il rinnovamento del panorama artistico romano. Fu istituito nel 1874, come collezione e centro di formazione artistica, sotto la spinta di influenti uomini della cultura e delle istituzioni capitoline quali Baldassarre Odescalchi e Augusto Castellani. Tra gli artisti che ne illuminarono la breve parabola vi sono i grandi innovatori del linguaggio e della tecnica dell’arte vetraria e della ceramica (Duilio Cambellotti), del mosaico (Alessandro Morani), della decorazione architettonica (Cesare Bazzani).
Un secondo attore, sulla scena romana, del rinnovamento artistico è costituito dal gruppo che diede vita alla rivista “La Casa”, con l’obiettivo di riformulare sia i canoni estetici sia i modelli delle strutture abitative e degli apparati decorativi. Tra le prime iniziative promosse dal gruppo, di cui fecero parte figure di artisti poliedrici (Umberto Bottazzi, Duilio Cambellotti) e di raffinati artigiani (il maestro vetraio Cesare Picchiarini) va ricordata la Prima mostra della vetrata artistica (1912).
Dentro questa traccia troviamo anche l’architetto modernista Corrado Cianferoni, sebbene egli ne abbia percorso un tratto “marginale”, dal momento che la sua attività si esplicò essenzialmente all’interno della Città del Verano.
Negli stessi anni l’amministrazione cittadina del sindaco Ernesto Nathan offriva il contesto appropriato, gli strumenti legislativi, istituzionali e urbanistici per la nascita di Roma moderna