Ubicazione sepoltura: Primitivo (nicchioni) Gruppo 1 scomparto 40 celletta n.16
Pietro Augusto Cassina nasce a Torino il 3 febbraio 1913 e fin dall’infanzia la sua vita è caratterizzata da molte difficoltà. All’età di 8 anni, infatti, si perde in un bosco a Castignole Lanze per poi essere ritrovato il giorno dopo. Il trauma causato dall’episodio gli genera un evidente strabismo che condizionerà anche la sua produzione artistica. Negli anni successivi entra ed esce più volte dal manicomio di Collegno a causa di accuse pesanti, tra cui quella, successivamente riconosciuta come infondata, di aver rapito una bambina. Durante gli anni di Collegno la pittura diventa una via d’uscita dal dolore del forzato ricovero e quando esce definitivamente dal manicomio, si trasferisce nella mansarda di via Cogne 33, dove continua a dipingere molti quadri di vario soggetto. I suoi preferiti sembrano essere soggetti sacri, zingarelle, giovani fanciulle, autoritratti e scorci urbani di Torino. Alcuni allievi e amici del mondo dell’arte si recano spesso nella sua dimora per vederlo a lavoro, rimanendo affascinati dalla sua pittura a olio su masonite e dal suo stile energico. Per Cassina l’arte non deve essere mercificata, motivo per cui ha sempre scelto di donare o vendere le sue opere a poco prezzo ad amici e conoscenti. È questo suo modo di pensare che lo porta a rifiutare l’invito per una personale al Musée Picasso di Parigi.
Muore a causa di un diabete mai diagnosticato il 2 aprile 1999.
Tutto ciò che sappiamo della vita travagliata di questo pittore torinese proviene dai suoi diari.
SITOGRAFIA PIETRO AUGUSTO CASSINA
https://www.museotorino.it/view/s/5a610cff9293459a88e4a9a138f83df9
https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Augusto_Cassina
(Testi, ricerca iconografica e multimediale della dott.ssa Giulia Oliveri, laureanda in Storia dell’arte all’Università di Torino)