Ubicazione sepoltura: Primitivo (nicchioni) da Pregadio B a 214
Figlio d’arte (mamma pittrice e papà pittore e litografo), nasce a Torino il 15 maggio 1898. Sebbene abbia vissuto gli anni dell’infanzia a Parigi, torna a Torino all’età di 11 anni e studia all’Accademia Albertina dal 1914 e il 1918. In questi anni conosce anche Felice Casorati, da cui rimane affascinato tanto da partecipare a un’esposizione con lui nel 1918. Successivamente si interessa sia alla produzione artistica di Fattori, che ha modo di vedere a Roma, sia a quella di Cézanne, le cui opere erano esposte alla Biennale di Venezia nel 1920. Oltre ad aver partecipato a numerose esposizioni in diverse città italiane con i suoi paesaggi, i suoi nudi e le sue nature morte, Chessa ha successo anche come, decoratore, scenografo e architetto tanto da aver restaurato, nel 1925, il teatro Scribe, che poi diventerà Teatro di Torino finchè non verrà distrutto da un bombardamento nel 1942. Lavora successivamente anche per il teatro Gualino, per il Metropolitan di New York e per il Politeama di Firenze come scenografo. L’indiscussa fama dell’artista, tuttavia, è collegata al cosiddetto Gruppo dei Sei di Torino, un gruppo di sei artisti (L. Chessa, J. Boswell, N. Galante, C. Levi, F. Menzio ed E. Paulucci) che si erano inizialmente formati con Felice Casorati e che avevano poi deciso di associarsi dal 1928 al 1931. I Sei di Torino, il cui sodalizio era appoggiato da personalità di spicco del tempo come il critico d’arte Lionello Venturi, preferivano alla retorica monumentale e all’insistita classicità dei novecentisti, chiusi alle influenze straniere, la pittura tonale e delicata ma aperta al quotidiano che apprezzavano e ritrovavano nella produzione artistica europea coeva. Rimasero particolarmente affascinati dai Macchiaioli ma anche da Modigliani, Manet, Cézanne e Matisse. Come Gruppo esposero insieme per la prima volta nel gennaio del 1929 alla galleria Guglielmi di Torino ma solo la seconda mostra torinese, organizzata sempre nella stessa galleria un anno dopo, li consacrò ufficialmente come gruppo. Nel 1931 alcuni membri dei Sei, tra cui lo stesso Chessa, esposero alla galleria Jeune Europe di Parigi insieme ad altri artisti come Luigi Spazzapan, altro grande protagonista dell’arte torinese sepolto al Cimitero Monumentale di Torino.
Nonostante la malattia, dedicò i suoi ultimi anni di vita al lavoro. Oltre a occuparsi di opere pubblicitarie e arredamento, continuò a esporre in varie mostre sia in Italia che all’estero. Morì ancora giovane il 23 aprile 1935 a Torino.
SITOGRAFIA GIGI CHESSA
https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-chessa_(Dizionario-Biografico)/
https://it.wikipedia.org/wiki/Sei_di_Torino
https://www.gamtorino.it/it/archivio-catalogo/anticoli-sole-a-picco-paesaggio-di-anticoli/
(Testi, ricerca iconografica e multimediale della dott.ssa Giulia Oliveri, laureanda in Storia dell’arte all’Università di Torino)