E' del 1877 il primo progetto decorativo che prevedeva un'opera pittorica di mano di Francesco Gautier e di cui, ad oggi, rimane il progetto conservato nell'Archivio del Cimitero Monumentale.
Già nel 1881 i committenti si rivolgono infatti a Leonardo Bistolfi per una nuova opera per la tomba di famiglia.
Materiali principali dell'opera attualmente in sede, seppur in uno stato di conservazione pessimo, sono il marmo, il bronzo e il granito.
In primo piano, su un basamento di granito, un monumentale angelo, avvolto in un ampio manto tiene lo sguardo fisso davanti a sé con espressione grave e quasi sprezzante. Le grandi ali, leggermente scostate dal corpo, ne seguono la posizione.
Alle spalle della grande statua, un bassorilievo in bronzo rappresenta una culla vuota. L'angelo, così, sarebbe rappresentato nell'atto di vegliare sul figlio dei due coniugi, prematuramente scomparso. Questa spiegazione è ulteriormente confermata dall'iscrizione nella lapide posta sulla destra.
L'atmosfera intensa e austera è alleggerita dai fiori, simbolo di rinnovamento, che troviamo, sia in marmo che in bronzo, in tutte le parti della composizione: il basamento, il bassorilievo e la lapide. L'opera si pone come esempio della tendenza liberty-simbolista di intonazione spiritualistica che vede nel primo Bistolfi uno dei massimi esponenti.
Leonardo Bistolfi (1859-1933) si forma all'Accademia di Brera e tornerà a Torino per studiare sotto l'egida di Odoardo Tabacchi.
La sua produzione è caratterizzata da uno stile verista e scapigliato e sarà testimone dei cambiamenti della società contemporanea e del passaggio dal credo positivista a quello idealista. Il suo stile cambierà e si noteranno richiami ai moduli secessionisti.
Fu spesso ignorata dalla critica coeva, eccezion fatta per alcune opere di genere, per poi essere rivalutato in tempi recenti per la sua produzione liberty.
(Testo e commento a cura della Dott.ssa Carlotta Mogoro - Torino)