Anna Guendalina LIPPARINI

Anna Guendalina LIPPARINI

Monumentale di Milano

1862 - 1914

Galleria CF superiore di Ponente, pilastro 12

Nota con il nome d’arte di Regina di Luanto, è stata una scrittrice italiana appartenente alla corrente del Decadentismo, un’autrice che, distinguendosi dalle norme del suo tempo, esaminò la condizione femminile in modo critico, denunciando le regole sociali che costringevano le donne a vivere in modo passivo e convenzionale.
Nata nel 1862, dopo un’infanzia trascorsa a Terni in una benestante famiglia borghese, si trasferì a Roma, dove conobbe il primo marito, il viceconsole Alberto Roti, con cui si sposò nel 1881 e di cui acquisì il cognome. Trasferitasi in seguito a Firenze, iniziò la sua carriera letteraria nel 1890 con la raccolta di racconti Acque Forti e scrivendo articoli per due riviste. Fu in questo periodo che scelse per sé lo pseudonimo con cui è conosciuta, Regina di Luanto, anagramma del suo nome da coniugata (Guendalina Roti), anche se nella vita quotidiana continuò a farsi chiamare Anna Roti.
Dopo la morte del primo marito, da cui viveva separata già da tempo a causa della disapprovazione che il coniuge nutriva nei confronti delle tematiche delle sue opere letterarie, si stabilì a Pisa, dove conobbe il gioielliere Alberto Gatti, con cui, dopo molti anni di convivenza, si sposò nel 1911. Regina di Luanto morì a Milano nel 1914.
Definita nel suo necrologio pubblicato su Il Nuovo Giornale “la scrittrice più audace, più avanzata, più arrischiata che abbia avuto l’Italia nell’ultimo ventennio”, Regina di Luanto divenne famosa per la libertà con cui affrontava tematiche all’epoca considerate scomode, parlando della condizione femminile con un linguaggio esplicito e diretto, condannando il sessismo e la corruzione della società mondana del suo tempo. Le protagoniste dei suoi racconti, vittime di vicende drammatiche e tragiche che non giungevano mai a un lieto fine, rispecchiavano la sua visione negativa e disillusa del ruolo femminile in un contesto medio borghese.
Oggetto di molte critiche, venne comunque apprezzata per il suo coraggio nell’affrontare temi controcorrente, tanto che nel 1903 una rivista letteraria affermò: “i romanzi di Regina di Luanto sono sempre un avvenimento letterario”. La sua narrazione, dunque, per quanto contestata, faceva discutere e creava dibattito.
I suoi libri, due raccolte di racconti e undici romanzi pubblicati tra il 1890 e il 1912, sono volumi ispirati da un forte spirito positivistico e ricchi di idee di grande modernità per l’epoca, concentrati sull’analisi della morale ambigua e dell’ipocrisia sociale a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il suo primo romanzo, La salamandra, fece molto scalpore per la sua arditezza e per il modo in cui affrontava i temi dell’amore e del rapporto tra uomo e donna. La sua opera letteraria di maggior successo fra i contemporanei fu il romanzo Un martirio (1894), mentre La scuola di Linda (1894) è stata l’opera che nel tempo ha avuto più ristampe, anche se purtroppo Regina di Luanto, dopo la sua morte, è stata pressoché dimenticata nelle storie della letteratura italiana.
La sua sepoltura, collocata nella Galleria CF superiore di Ponente, pilastro 12, è molto semplice ed essenziale: sopra una colonna in marmo di Candoglia è collocata un’urna in bronzo, contenente le ceneri. Inizialmente tumulata nell’Ambulatorio II del Tempio Crematorio, cella 160, è stata poi traslata nell’attuale pilastro, opera dello scultore Castelli, nel 1924. L’accorata epigrafe così recita:
“Lina Gatti Regina di LUANTO questi nomi bastano a ricordare la rara bellezza le insigni virtù la meritata fama letteraria il desolato marito Alberto posa Morta a Milano 8 Settembre 1914”

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