Fred BUSCAGLIONE 1921-1960

Fred BUSCAGLIONE 1921-1960

Irresistibile pioniere della Musica leggera e Jazz italiana

Ubicazione sepoltura: Terza Ampliazione area Nord 184 bis


Consiglio furbo: inquadra il volto di Fred utilizzando l’applicazione Artivive e sta a guardare e sentire (preferibilmente utilizzando gli auricolari).
Inoltre, per ricordare una storia è necessaria ascoltarla. Al fondo troverai l’accesso ad un podcast attraverso il quale potrai ascoltare la voce di Fred, mentre verrà raccontata la sua intrepida storia.

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Con il suo affabile sorriso e la sua musica Fred Buscaglione conquista l’Italia e non solo a partire dal secondo Novecento. Lo si riconosce sugli schermi grazie ai suoi iconici baffetti, il doppio petto gessato, il cappello a larghe frange e l’immancabile sigaro. Il suo personaggio è la rappresentazione di un giovane scapestrato, dal whisky facile, lo charm irresistibile con una gran voglia di scoprir l’America. Dietro questo sedicente personaggio, messo a punto con l’inseparabile amico Leo Chiosso, si cela Ferdinando Buscaglione, nato a Torino il 23 novembre 1921. La musica è di casa per la famiglia Buscaglione, infatti, la zia del giovane Ferdinando, era la celebre canzonettista Anita di Landa (nome d’arte), e la mamma occasionalmente insegnava pianoforte. Fred cresce in una famiglia piuttosto umile. Questo fatto unito all’intolleranza del giovane ribelle nei confronti della musica classica lo spinsero ad abbandonare, dopo soli tre anni, il conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Ma ciò non gli impedirà di diventare un celebre cantautore, pluristrumentista e attore.
I tumulti della Seconda guerra mondiale travolgono anche l’ormai ventenne Fred, che non rinuncia alla musica organizzando spettacoli per le truppe. Nonostante la cattura da parte degli statunitensi, Fred guarda, senza rancore, ai nuovi ritmi e alle nuove sonorità provenienti oltreoceano. Fred nasce, infatti, con musicista e cantante Jazz, assiduo frequentatore di locali notturni, non si perdeva una jam session della Club Torino, come racconta il caro amico e collaboratore Leo Chiosso. Tra i due si instaura un amore quasi fraterno. Si trasferiscono entrambi nello stesso palazzo, in Via Eusebio Bava 26 bis, in zona Vanchiglia, diventando così allegri dirimpettai e passando il loro tempo insieme a comporre musica.
Per noi oggi sarebbe difficile pensare che Fred fece difficoltà nel trovare una casa discografica disposta a incidere le sue canzoni, che per i suoi tempi sono comunque al di fuori della norma. Il suo primo singolo venne inciso solo nel 1955, un bel 78 giri che conteneva solo due canzoni: “Che bambola” e “Giacomino”.
Nonostante tutte le bambole d’Italia desiderassero lui, Fred resta folgorato unicamente dalla giovane artista magrebina Fatima Ben Embaker, che l’artista torinese vide per la prima volta nel 1949 in un cabaret di Lugano. Probabilmente al secondo volteggio della bella acrobata Fred aveva già perso la testa. L’unione dei due fu ostacolata dal padre di lei, motivo per cui Fred pensa bene di organizzare una fuga d’amore, fuggendo sulla neve a bordo di una slitta trainata da un cavallo. Fred e Fatima si sposano nel 1954. I due intrecciano non solo le loro vite, ma anche le loro carriere, offrendoci canzoni come: “Giorgio del Lago Maggiore” (1958).
Alla fine degli anni Cinquanta Fred è il personaggio dello spettacolo più richiesto e sembra essere instancabile. Dopo la triste separazione da Fatima, però, avvenuta nell’ottobre del 1959, Fred inizia pian piano a disfarsi di quei panni da duro che aveva acquisito a metà degli anni Cinquanta, per cantare canzoni maggiormente melodiche come “Guarda che luna” (1959). Lo stesso Fred racconta di questa evoluzione alla stampa poche settimane prima della sua tragica morte, alla quale dichiara che: «Fred il duro sparirà ed io tornerò ad essere solo Ferdinando Buscaglione». A soli 38 anni, dopo una fulminante carriera, Buscaglione morì scontrandosi contro un camion a bordo della sua “criminalmente bella” (come diceva lui) Ford Thunderbird lilla. I suoi funerali si svolsero nella chiesa di Santa Giulia a Torino.
L’amato artista fu celebrato anche dopo la sua morte. Ad esempio, nel 1980 Rino Gaetano, durante il programma “In memoria di Fred Buscaglione”, presentato dalla Rai, propose una sua appassionata rivisitazione de “Il dritto di Chicago”. Nel 2009 furono istituiti il “Premio Buscaglione” e il festival “Sotto il cielo di Fred”, per dare la possibilità ai giovani artisti emergenti, come fu lo stesso Fred, di esibirsi. Non tutti sapranno che la stessa via dei Murazzi di Torino, prende il suo nome.

Questa è la storia di un musicista pioneristico che amava il Jazz, che con la sua musica e il suo carisma ha stregato tutta Italia e che continua a farlo, la cui memoria sarà sempre conservata proprio qui, nel Cimitero Monumentale di Torino.

Fonti biografiche sitografia:
• https://it.wikipedia.org/wiki/Fred_Buscaglione

(Testi, ricerca iconografica e multimediale della Dott.ssa Sara Clemente, laureanda in Storia dell'arte all'Università di Torino)

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