Architetto: Cesare Nava
Scultore: Antonio Carminati
Anno di costruzione: 1904
Ubicazione: Edicola D ponente superiore, nicchia 179
Al termine delle gallerie superiori di ponente, in una nicchia dal fondale a mosaico dorato, si trova il monumento funebre della famiglia Carcano di Bregnano. Su di un sarcofago in marmo grigio, impreziosito dalle possenti zampe leonine, si eleva un gruppo scultoreo in bronzo raffigurante l’anima di una fanciulla trasportata in cielo da un giovanissimo angelo della morte. Si noti il ricorrente utilizzo dell’immagine del cigno, animale simbolo della famiglia dei Carcano, presente sia sul sarcofago sia sull’ampio panneggio che, partendo dai fianchi della figura femminile, ricade poi virtuosisticamente fino alla base del monumento.
La sepoltura, oggi a carico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, originariamente era di proprietà dei marchesi Carcano, una famiglia nobile di proprietari terrieri che affonda le proprie origini fin nell’Alto Medioevo.
La progettazione dell’opera si deve all’architetto Cesare Nava (1861-1933), che a Milano ha realizzato altri significativi monumenti funebri per il Monumentale e il palazzo della Banca d’Italia in via Cordusio, ma che si ricorda soprattutto per il ruolo svolto in ambito politico come senatore del Regno e in ambito economico-finanziario come presidente del Banco Ambrosiano. Di un estremo realismo è la parte scultorea realizzata da Antonio Carminati (1859-1908), che dopo aver studiato all’Accademia di Brera con Enrico Butti, svolse il proprio apprendistato presso lo studio torinese di Odoardo Tabacchi e quello romano di Giulio Monteverde, e che lascia al Monumentale numerosi altri saggi della propria arte scultorea.