Protagonisti del calcio parte 4 - Giuseppe ALIBERTI
Sepoltura, Biografia e immagini
Sepoltura: settima ampliazione, campo C/1, scomparto 2, loculo monopiano di testa fila 6, n. 0037
Nato a Torino il 5 marzo 1901 - Morto a Torino il 19 gennaio 1956
Giuseppe Giovanni Aliberti inizia la sua attività calcistica nel 1919 nel Pastore, formazione torinese esistita fino agli anni ’20. Dopo un anno trascorso in questa compagine, viene acquistato dalla Biellese, dove però non riesce a mettersi in luce a dovere. Deve trascorrere un’altra stagione affinché il mediano riesca a farsi notare dal Torino, che lo fa esordire in massima serie il 2 ottobre 1921, nella vittoria casalinga dei granata contro il Savona. Il suo primo gol lo realizza circa un mese dopo, contro l’Inter. Il 1° gennaio del ’23 viene convocato una prima volta in Nazionale, per l’amichevole disputata a Milano contro la Germania, terminata 3-1 per gli italiani. Vestirà complessivamente 11 volte la maglia della Nazionale, partecipando anche all’Olimpiade del 1924 a Parigi. Intanto, con il Torino, vince il campionato del 1928, dopo aver vinto sul campo anche il precedente del 1927, poi revocato. Dopo 11 stagioni e 126 presenze in maglia granata, Aliberti torna alla Biellese, per chiudere col calcio giocato nel ’35. Nel frattempo, ha anche allenato per un anno il Torino, nella sua ultima stagione di partecipazione in questa squadra. Soprannominato “Nuciò” in Piemontese (Nuccio), una volta ritiratosi dal calcio si dedica al gioco delle bocce, fondando la società bocciofila Chino Golgi. Sposato con Amelia, ha una figlia, Adriana. Muore a 55 anni nella sua abitazione di via Massena.
(Testo e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza-To)
Sepoltura, Biografia e immagini
Sepoltura: settima ampliazione, campo C/1, scomparto 2, loculo monopiano di testa fila 6, n. 0037
Nato a Torino il 5 marzo 1901 - Morto a Torino il 19 gennaio 1956
Giuseppe Giovanni Aliberti inizia la sua attività calcistica nel 1919 nel Pastore, formazione torinese esistita fino agli anni ’20. Dopo un anno trascorso in questa compagine, viene acquistato dalla Biellese, dove però non riesce a mettersi in luce a dovere. Deve trascorrere un’altra stagione affinché il mediano riesca a farsi notare dal Torino, che lo fa esordire in massima serie il 2 ottobre 1921, nella vittoria casalinga dei granata contro il Savona. Il suo primo gol lo realizza circa un mese dopo, contro l’Inter. Il 1° gennaio del ’23 viene convocato una prima volta in Nazionale, per l’amichevole disputata a Milano contro la Germania, terminata 3-1 per gli italiani. Vestirà complessivamente 11 volte la maglia della Nazionale, partecipando anche all’Olimpiade del 1924 a Parigi. Intanto, con il Torino, vince il campionato del 1928, dopo aver vinto sul campo anche il precedente del 1927, poi revocato. Dopo 11 stagioni e 126 presenze in maglia granata, Aliberti torna alla Biellese, per chiudere col calcio giocato nel ’35. Nel frattempo, ha anche allenato per un anno il Torino, nella sua ultima stagione di partecipazione in questa squadra. Soprannominato “Nuciò” in Piemontese (Nuccio), una volta ritiratosi dal calcio si dedica al gioco delle bocce, fondando la società bocciofila Chino Golgi. Sposato con Amelia, ha una figlia, Adriana. Muore a 55 anni nella sua abitazione di via Massena.
(Testo e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza-To)
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