Datazione: -
Collocazione: cimitero Monumentale di Torino, I ampliazione, area n. 492
Progettista: -
Scultore: Odoardo Tabacchi
Firma sull’opera: -
Siamo al centro del primo ampliamento, sul viale principale da dove è possibile ammirare la sepoltura delle famiglie Carpegna, Franchino, Nuovo Del Mastro. L’alto cedro del viale principale vi si accosta con l’ampiezza della chioma dal portamento pseudo piangente. Trattasi di un’edicola al centro del lotto, alberi miniaturizzati sul fronte principale la incorniciano e ne delimitano lo spazio di pertinenza, i quattro lati sono liberi, la passeggiata attorno al monumento può essere completata a 360°.
Un linguaggio stereometrico accompagna la percezione di questa sepoltura monomaterica e monocromatica che svetta tra le altre grazie all’imponente mole. Presumibilmente il portale d’accesso in bronzo conduce ad uno spazio interno ad aula unica, dimora per i defunti delle famiglie di cui la sepoltura porta il nome e la cui storia si può ricostruire a partire dalle iscrizioni sulle piccole lapidi che, senza una precisa disposizione, sono state addossate alle quattro facciate del volume tronco piramidale sormontato da una trabeazione con timpano massiccio. Nei prospetti laterali gli spazi previsti per l’allocazione delle lastre lapidee poggiano su elementi zoomorfi, delle zampe unghiate in bronzo che emergono dalla facciata.
L’elemento che registra il segno poetico a cui lavora Tabacchi è però in cima all’edicola: una statua accovacciata che osserva dall’alto il movimento dei passanti. Una donna siede, quasi distratta, e con la schiena ricurva per affacciarsi dalla sua postazione, incrocia lo sguardo del visitatore attento. Una posa naturale, l’elemento più sinuoso della composizione geometrica. Tuttavia la posizione della stessa e le dimensioni di cui si è detto impongono che ci sia una certa distanza d’osservazione per poterla notare, posta molto più in alto dello sguardo di una persona di media statura, vuole infatti essere contemplata con il naso all’insù. Il distacco fisico dovuto alla collocazione ha condizionato anche la definizione delle sue proporzioni che si rapportano con armonia alla composizione megalitica architetturale.
Il capo chino e la lunga capigliatura vaporosa che ricade sulla schiena ricurva sono dettagli ricorrenti nelle figure femminili di Tabacchi, specie quando egli adotta come supporto il materiale lapideo, si veda a tal proposito la sepoltura Benech ora Roggeri. L’intensità dell’espressione è affidata alla postura, alla gestualità del corpo, spesso drappeggiato in vesti ampie che ricadono su loro stesse originando pieghe e movimento. Un tocco inaspettato per un autore di opere celebrative rigorose e severe, talvolta didascaliche, che forse, come già accadeva nella produzione di genere delle piccole miniature femminili e seducenti, passate alla storia in occasione di svariate Esposizioni internazionali, trova nella produzione sepolcrale, maggior libertà espressiva per cui lo scultore asseconda uno stile decadente e intimistico in accordo con il contesto culturale della messa in opera.
(Testi, immagini e ricerche dott.ssa Giulia Lamolinara. Tesi di diploma Politecnico di Torino, Scuola Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio 2022-2023)