Cimitero monumentale di Torino Quarta ampliazione Arco 25
La tomba dell’ingegner Pongilione, la cui composizione è stata ideata dal proprietario stesso, è stata sottoposta a restauro durante l’anno accademico 2013-2014 dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Per questo motivo, la tomba si presenta in condizioni migliori rispetto ad altre della Quarta ampliazione. Tuttavia, eccezion fatta per la cancellata metallica, che non sembra aver patito il tempo trascorso dall’intervento, la scultura marmorea è caratterizzata in alcuni punti, in particolare sotto le ali del piccolo angioletto inferiore, da disgregazioni e dalla deposizione di materiale pulverulento. Ma se erano state effettuate le diverse fasi di un restauro, come il preconsolidamento delle parti meno coese, l’effettuazione di pulitura preliminare, test di pulitura, l’utilizzo di impacchi a base di soluzioni saline e di stucco accuratamente selezionato, perché si presentano ancora queste disgregazioni? Il problema principale è dato dalla posizione della tomba: l’essere all’aperto (e quindi esposta alle intemperie) e il trovarsi in un’area che trattiene particolarmente l’umidità non facilitano la sua conservazione. Proprio per questo, i restauri devono essere seguiti da una fase di monitoraggio periodico, in modo tale da poter osservare l’efficacia degli interventi effettuati e, in caso, intervenire tempestivamente. Il restauro non elimina del tutto il fattore degrado, ma lo rallenta e basta. Per evitare di vanificare il lavoro di restauro svolto, i restauratori propongono un piano di manutenzione programmata. Bisogna, però, metterlo in pratica.
(Testi e fotografie: dott.ssa Livia Puglisi, specializzanda in Beni Archeologici -Scuola di Specializzazione “Giorgio Gullini”, Università di Torino)