Cimitero monumentale di Torino Quarta ampliazione Arco 6
La seconda tappa, corrispondente alla tomba dell’arco 6, sposta l'attenzione dalla decorazione scultorea alla parete di fondo dell'arcata. Questa mostra una serie di discromie di immediata individuazione che, com'è intuibile, non dovevamo esserci fin dal principio. Infatti, questo caso è particolarmente eclatante per la dimostrazione dei danni causati dalla presenza di umidità: l'acqua che si annida dentro le pareti e risale per tutta la loro lunghezza non permette più l'aderenza dell'intonaco alla parete e, pertanto, avviene il suo distacco. A ciò si può aggiungere, come nel caso presentato, la formazione di zone bianche, definite come efflorescenze e sub-efflorescenze, ovvero delle aree in cui si ha un accumulo di sali che possono essere il passo immediatamente precedente a nuovi distacchi, polverizzazioni o esfoliazioni.
La risalita di umidità può essere tale da arrivare fino all'apice della parete. Infatti, possiamo qui osservare il distacco dell'intonaco fino all'arcata stessa. La massima altezza a cui arriva l'umidità dentro le pareti è definita "fronte di risalita". La parte inferiore, generalmente segnata da maggiore presenza di acqua, assume una variazione cromatica tendente a un colore più scuro.
(Testi e fotografie: dott.ssa Livia Puglisi, specializzanda in Beni Archeologici -Scuola di Specializzazione “Giorgio Gullini”, Università di Torino)