Tomba Luigi Bienaimé

Tomba Luigi Bienaimé

Luigi Bienaimé, scultore (Carrara 4 aprile 1795 - Roma 17 aprile 1870)

Viale a Serpa, II rampa

"Angelo custode" (Luigi Bienaimé, 1835 ca.)



Il monumento di Luigi Bienaimé, databile nell’ideazione al 1831, rappresenta uno dei temi più fortunati dell’artista: “l’Angelo custode”, anche noto come la “Innocenza difesa dal vizio”. La notorietà del gruppo scultoreo è anche attestata da Le Grice che, nel 1841, ricorda l’esistenza di più repliche realizzate per collezionisti illustri: la regina di Sardegna e sir Matthew White Ridley Bart. Il prototipo in gesso nel 1832 venne donato dall’artista all’Accademia di Carrara, dove tuttora è conservato. La struttura del monumento presenta una particolare sobrietà delle linee architettoniche con paraste lisce che articolano il fronte in tre parti. Il comparto centrale, più alto e contenente il gruppo scultoreo in una nicchia, termina ad arco, mentre un coronamento orizzontale si sviluppa a traforo di girali d’acanto sul modello della carpenteria lignea dei polittici quattrocenteschi. Negli scomparti laterali vi sono due ovali in bassorilievo con i ritratti di profilo di Luigi Francesco Bienaimé e Giulia Torly, fratello e cognata dello scultore. Al di sotto del gruppo scultoreo, in posizione centrale, era presente un altro ovale con l’effigie in bassorilievo di Luigi Bienaimé, purtroppo divelta a seguito di un atto vandalico.
L’artista, nato a Carrara da uno scultore fiammingo, avviò i suoi studi presso l’Accademia della città. Grazie a una borsa della stessa istituzione, per completare la sua formazione, si trasferì a Roma (1818), dove rimase stabilmente fino alla morte. Questo soggiorno favorì lo studio sugli esempi della statuaria classica; inoltre la vicinanza ai più importanti scultori dell’epoca – Canova e Thorwaldsen – rappresentava un obbligo per quanti volevano perfezionarsi nella disciplina. Il giovane Bienaimé, infatti, entrò subito nella bottega dell’artista danese. Vi restò a lungo, assumendo anche un ruolo di spicco in competizione con l’altro illustre carrarese: Pietro Tenerani. La sua produzione scultorea, soprattutto iniziale, rimase segnata dall’influenza del maestro, pur emergendo una propria riflessione stilistica, caratterizzata dall’accentuazione di toni languidi e sentimentali, ciò forse anche per influenza del nuovo clima culturale segnato dai pittori Nazareni e dal purismo con il rinnovato interesse per i temi religiosi e per l’arte del Quattrocento. Nel 1844, a coronamento della sua carriera, divenne membro dell’Accademia di San Luca.
Le opere scultoree di Bienaimé si trovano oggi in molte città italiane e straniere: a Carrara (soprattutto calchi in gesso); a Roma nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna (“Venere e Mercurio”) e presso l’Accademia di San Luca (“Autoritratto” e “Guerriero”); a New York al Metropolitan Museum (“San Giovanni Battista”) e a Pietroburgo nel palazzo d’Inverno.

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