Viale a Serpa, dietro arcata XLII del Quadriportico
“Scena di compianto”, bassorilievo (Filippo Gnaccarini, 1835 ca.)
Il sepolcro custodisce le spoglie dello scultore Filippo Gnaccarini, che è autore del bellissimo bassorilievo che lo impreziosisce. Raffigura una scena di compianto con l’urna al centro tra il genio alato e la raffigurazione della Prudenza. Il prototipo canoviano della Tomba Volpato (Santi Apostoli) appare manifesto, con quel porre l’accento sul sentimento di vicinanza tra il defunto e i suoi familiari, che già Foscolo aveva evidenziato nei Sepolcri.
Filippo Gnaccarini fu allievo di Canova e, alla sua morte (1822), del danese Albert Thorlwaldsen. Divenne accademico di San Luca nel 1846 e professore presso la stessa Accademia nel 1868. Lavorò quasi esclusivamente a Roma dove eseguì importanti opere, espressione del gusto neoclassico del tempo, tra le quali la statua della “Primavera” nell’emiciclo di piazza del Popolo (1827) e il “Genio delle arti” nella salita del Pincio (1833).
In un secondo momento, lo stile di Gnaccarini fu influenzato da tematiche puriste, come si può notare nel monumento funebre del Conte Mencacini (1836) e nella tomba di Caterina Giovannetti (1853) per la chiesa di San Carlo al Corso o nella “Allegoria della Fortezza” (1838) nella basilica di San Giovanni in Laterano.