Tomba Giacomo Medici

Tomba Giacomo Medici

Giulio Monteverde, scultore (Bistagno/AL 8 ottobre 1837 – Roma 3 ottobre 1917)

Quadriportico, braccio sinistro, arcata XLII

Giacomo Medici, scultura (Giulio Monteverde, 1884)
Lo scultore Giulio Monteverde ricevette la commissione per la realizzazione del monumento dalla vedova del Generale Giacomo Medici (Milano 1817 - Roma 1882). Questi fu uno degli eroi del Risorgimento, artefice di una delle pagine più gloriose della difesa della Repubblica Romana dagli attacchi delle truppe francesi guidate dal generale Victor Oudinot. Fu proprio l’eroica condotta nel respingere l’assalto al caposaldo sul Gianicolo, presso la villa del Vascello, che gli valse il titolo di marchese conferitogli da Vittorio Emanuele II nel 1876. La statua è caratterizzata da uno spiccato realismo, privo di accenti retorici. Si osservi come l’enfasi della posa solenne sia mitigata dal tocco naturalistico delle pieghe della veste. Alla gipsoteca Giulio Monteverde di Bistagno è conservato il modello della statua di Giacomo Medici, eseguito in gesso e datato 1883.
Monteverde frequentò l’Accademia Ligustica di Genova, e nel 1865 giunse a Roma, divenendo un rappresentante esemplare della scultura realistica e borghese del tempo. I primi successi, intorno al 1870, riguardano opere prevalentemente legate a soggetti in cui l’istanza realista si intreccia ai moderni miti del progresso e della scienza, come nel caso di “Colombo giovinetto” (1870, una copia in marmo si trova a Genova, castello d’Albertis) o del “Genio di Franklin” (1871, una copia marmorea è a Nervi, Galleria d’Arte Moderna). Agli stessi ideali si ispira “Jenner inocula il vaccino del vaiolo al figlio”, considerato il capolavoro di Monteverde (medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Vienna del 1873; il bronzo è esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma).
Innumerevoli furono le commissioni, i premi, i riconoscimenti e le cariche da lui ricoperte. Il suo studio, dal 1884 a piazza Indipendenza (n. 6, villino Monteverde; sul comignolo l’artista pose una copia del Genio di Franklin, tuttora visibile) era meta continua di illustri visitatori. Come molti scultori dell’Italia post-unitaria anche Monteverde si misurò con opere pubbliche per le piazze italiane e straniere, dal monumento a Mazzini a Buenos Aires (1874) fino al colossale gruppo del “Pensiero”, in bronzo dorato, collocato nel 1911 sull’Altare della Patria a Roma, a sinistra dello scalone.
Altrettanto brillante fu la carriera politica che iniziò al Consiglio Comunale di Roma nel 1880, fino alla nomina a Senatore del Regno nel 1889 per meriti artistici, cui seguì nel 1902 la dedica all’interno del senato di una tribuna in suo onore, denominata “Tribuna Monteverde”. La capacità di adeguarsi ai tempi e in forma moderata alle novità linguistiche è ben leggibile nella produzione cimiteriale, in cui il tema della memoria si veste di ampie sfumature interpretative. Il trascorrere dal classicismo all’esibizione realistica dei valori terreni, a un sensualismo legato al fascino ambiguo del mistero si manifesta nelle numerose opere realizzate sia nel cimitero di Staglieno a Genova che al Verano.
Oltre alla tomba Zonca e al monumento a Giacomo Medici del Vascello nel Quadriportico Monteverde realizzò per il cimitero romano l’angelo in bronzo del sepolcro Levi-Colucci, opera del 1908 (Pincetto Nuovo, riquadro 112), nonché la sua tomba, al Pincetto Nuovo, riquadro 28.

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