Giovanni Battista Lombardi, scultore (Rezzato/BS 24 novembre 1822 –Brescia 9 marzo 1880)
Quadriportico, braccio destro, arcata d'ingresso
Emilia Filonardi Lombardi, scultura (Giovanni Battista Lombardi, 1875)
Il sepolcro di Emilia Filonardi Lombardi è stato eseguito dal marito, lo scultore Giovanni Battista Lombardi (1822-1880). Apprezzato dai contemporanei e pubblicato in copertina dall’Illustrazione Italiana nel 1876, il ritratto scultoreo della giovane donna malata, stretta nell’abbraccio al figlio, coniuga il forte pathos sentimentale e l’aderenza al vero con cui vengono descritte le vesti ricamate, le capigliature e le sembianze delle due figure.
Giovanni Battista Lombardi inizia la sua attività a Rezzato come garzone nella ditta paterna di marmi, studiando prima alla Scuola di Disegno della sua città e poi a Milano sotto la guida di Lorenzo Vela. Tra il 1848 ed il 1851 si trasferisce a Roma per perfezionarsi presso l’Accademia di San Luca sotto la guida di Pietro Tenerani. Questo gli consente di aprire con il fratello Giovita, esperto nelle piccole sculture, uno studio in cui esegue monumenti commemorativi e funerari, busti e rilievi di soggetto sacro e di ispirazione romana. Scultore volto ad un romanticismo verista di buon gusto borghese e sentimentale, presente in particolare nella scultura cimiteriale di ambito settentrionale, realizza il monumento ai “Martiri” del 1849 e quello al pittore “Giovan Battista Cigola”,1864, a Brescia.
Accanto al monumento funebre della moglie Emilia, i parenti hanno voluto far eseguire un cenotafio in memoria di Giovanni Battista Lombardi, che riposa invece a Brescia. L’opera consiste in una lapide funeraria dove un angelo, presente su un lato, si appresta a far cadere un drappo sul busto del defunto.