Rampa Caracciolo
Corrado Cianferoni, architetto (Firenze 1870-Roma 1931)
La sistemazione di questa parte del Cimitero risale al 1918 ed è opera di Corrado Cianferoni. Il dislivello fra il Piazzale Circolare e il Vecchio Reparto è colmato dalla Rampa Caracciolo, valorizzata da un portico semicircolare per il quale Cianferoni utilizzò frammenti provenienti dall’Antiquarium Comunale. Analogamente a quanto era già stato fatto per la Chiesa di Santa Maria della Misericordia nel Quadriportico, per il cui nartece Pio IX aveva messo a disposizione le colonne della distrutta basilica di san Paolo fuori le mura, l’amministrazione comunale di Roma, dopo il 1870, introdusse al Verano l’impiego di materiali antichi, recuperati da edifici perduti e depositati presso l’antiquarium, per sistemazioni urbanistiche delle aree o per sepolture di cittadini illustri. Le colonne, i capitelli e le basi dell’opera di Cianferoni sono parzialmente di spoglio, mentre l’architrave è decorato con mosaici a motivi geometrici e con simboli cristiani, in una commistione di elementi archeologici e gusto del primo Novecento che rappresenta una delle espressioni della neonata corrente artistica dell’eclettismo.
Corrado Cianferoni fu architetto e direttore della Commissione Artistica incaricata del vaglio delle nuove tombe al Cimitero del Verano. Mentre non si hanno informazioni circa la sua attività al di fuori del Verano, qui la sua produzione è intensa e documentata. Oltre alla Rampa Caracciolo, realizzò numerose tombe e cappelle, in cui è ravvisabile una costante cifra stilistica floreale, ad esempio la cappella Barbavara e la cappella Bernardini (Piazzale Circolare), la tomba Svidercoschi Locatelli (Viale delle Cappelle), la Cappella Viola (Pincetto nuovo, riq.29).
I motivi decorativi spesso incisi nelle superfici di travertino sono tipici della grafica Art Nouveau che Cianferoni dovette desumere dal lessico della Secessione viennese e sono gli stessi che ornano il frontespizio e gli interni del suo volume Cimitero del Verano in Roma. Cappelle, Tombe e Lapidi.
L’architetto è sepolto sulla scalinata che dal viale dei Platani sale all’Altopiano, fra i riquadri 95 e 96 del Pincetto Nuovo.
Corrado Cianferoni, architetto (Firenze 1870-Roma 1931)
La sistemazione di questa parte del Cimitero risale al 1918 ed è opera di Corrado Cianferoni. Il dislivello fra il Piazzale Circolare e il Vecchio Reparto è colmato dalla Rampa Caracciolo, valorizzata da un portico semicircolare per il quale Cianferoni utilizzò frammenti provenienti dall’Antiquarium Comunale. Analogamente a quanto era già stato fatto per la Chiesa di Santa Maria della Misericordia nel Quadriportico, per il cui nartece Pio IX aveva messo a disposizione le colonne della distrutta basilica di san Paolo fuori le mura, l’amministrazione comunale di Roma, dopo il 1870, introdusse al Verano l’impiego di materiali antichi, recuperati da edifici perduti e depositati presso l’antiquarium, per sistemazioni urbanistiche delle aree o per sepolture di cittadini illustri. Le colonne, i capitelli e le basi dell’opera di Cianferoni sono parzialmente di spoglio, mentre l’architrave è decorato con mosaici a motivi geometrici e con simboli cristiani, in una commistione di elementi archeologici e gusto del primo Novecento che rappresenta una delle espressioni della neonata corrente artistica dell’eclettismo.
Corrado Cianferoni fu architetto e direttore della Commissione Artistica incaricata del vaglio delle nuove tombe al Cimitero del Verano. Mentre non si hanno informazioni circa la sua attività al di fuori del Verano, qui la sua produzione è intensa e documentata. Oltre alla Rampa Caracciolo, realizzò numerose tombe e cappelle, in cui è ravvisabile una costante cifra stilistica floreale, ad esempio la cappella Barbavara e la cappella Bernardini (Piazzale Circolare), la tomba Svidercoschi Locatelli (Viale delle Cappelle), la Cappella Viola (Pincetto nuovo, riq.29).
I motivi decorativi spesso incisi nelle superfici di travertino sono tipici della grafica Art Nouveau che Cianferoni dovette desumere dal lessico della Secessione viennese e sono gli stessi che ornano il frontespizio e gli interni del suo volume Cimitero del Verano in Roma. Cappelle, Tombe e Lapidi.
L’architetto è sepolto sulla scalinata che dal viale dei Platani sale all’Altopiano, fra i riquadri 95 e 96 del Pincetto Nuovo.
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