Cappella Giordano Apostoli

Cappella Giordano Apostoli

Viktor Brodsky, Scultore (Olexinek/Polonia 1825-Roma 1904)

Quadriportico, braccio sinistro, arcata LXII

Cappella Giordano Apostoli, statua di Enedina Sanna (Viktor Brodsky, 1876)


La semplice e austera cappella, realizzata per accogliere le spoglie di Enedina Sanna, moglie dell’avvocato e deputato sardo Giuseppe Giordano Apostoli, è impreziosita dal gruppo scultoreo collocato al suo interno, opera dello scultore polacco Viktor Brodsky, celebrata dai contemporanei. Ritrae con una resa patetica e verista la giovane donna sul letto di morte, mentre le si accosta la piccola figlia. I sentimenti di pietà sono esaltati dal naturalismo dei dettagli, al limite del virtuosismo tecnico, per il modo in cui il marmo simula la morbidezza delle carni, la sottigliezza dei tessuti, la fragranza dei fiori.
Viktor Brodsky si formò in Russia presso l’Accademia di Pietroburgo. Lasciò la città nel 1855, dopo aver ottenuto una medaglia d’oro per il suo “Adone dormiente” e un pensionato di sei anni per perfezionare gli studi a Roma, dove si fermò fino alla morte. Nel 1868, all’apice della sua notorietà, ottenne la cattedra di professore a Pietroburgo e fu insignito di titoli accademici a Milano e a Firenze.
Divenne noto per la capacità virtuosista di rendere le lacrime marmoree sui volti dei bambini o di rappresentare in scultura panni umidi che svelano le forme dei corpi. Molte sue opere si trovano in Russia e in Polonia, come la tomba Poniatowski, nella chiesa di San Pietro a Cracovia. A Roma, furono eseguite da Brodsky due acquasantiere nella chiesa dei padri redentoristi polacchi in via San Sebastianello, e la statua del “Redentore” (villa Albani) da lui donata a papa Pio IX.

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