Circolare, riquadro 4
Cappella Barbavara di Gravellona (Corrado Cianferoni, 1913)
La cappella dell'ammiraglio, conte Edoardo Barbavara di Gravellona (1885-1919) - già comandante dell’incrociatore Varese della Regia Marina italiana - e della moglie Malvina Garnery consiste in un parallelepipedo liscio rastremato verso l’alto. Il fronte principale e i due laterali presentano un’elegante decorazione incisa art nouveau, con personaggi femminili e motivi vegetali.
In basso si legge l’iscrizione «A. Casimirro eseguì» e vicino al portale d’ingresso un monogramma e la data, entrambi riferibili allo scalpellino Augusto Casimirro. Il progetto della tomba, conservato nell’Archivio Cimiteriale di Roma, è invece autografo di Corrado Cianferoni; presenta leggere varianti nel disegno definitivo delle decorazioni e documenta l’originaria collocazione interna di un busto femminile (opera di Antonio Argenti), poi alienato.
I motivi decorativi, come l’albero dalle fronde raccolte in un quadrato o il cerchio di racemi che richiama la corona di spine, sono tipici della grafica floreale che Cianferoni dovette desumere dal lessico della Secessione viennese e sono gli stessi che ornano il frontespizio e gli interni del suo volume Cimitero del Verano in Roma. Cappelle, Tombe e Lapidi. La matrice nordica della decorazione trova peraltro un contesto appropriato, se si considera la provenienza del committente dalla zona delle Prealpi lombarde.
Corrado Cianferoni fu architetto e direttore della Commissione Artistica incaricata del vaglio delle nuove tombe al Cimitero del Verano. Mentre non si hanno informazioni circa la sua attività al di fuori del Verano, qui la sua produzione è intensa e documentata. Fu autore dell’ampliamento del Pincetto Nuovo verso la Rampa Caracciolo, di cui realizzò il portico con ellementi di spoglio provenienti dall’Antiquarium Comunale. Oltre alla Cappella Barbavara è autore di diverse tombe del Verano (es. cappella Bernardini, Piazzale Circolare; tomba Svidercoschi Locatelli, Viale delle Cappelle; Cappella Viola, Pincetto nuovo, riq.29).
È sepolto sulla scalinata che dal viale dei Platani sale all’Altopiano, fra i riquadri 95 e 96 del Pincetto Nuovo.