TOMBA FAMIGLIA BARBAROUX - Risorgimento

TOMBA FAMIGLIA BARBAROUX - Risorgimento

Liceo REMA classe 4A gruppo 1

Tomba famiglia Barbaroux
Ubicazione Cimitero Monumentale - Prima ampliazione arcata n. 46
Titolo:  I cittadini illustri del Risorgimento italiano - Progetto in collaborazione con il FAI Delegazione di Torino
"Percorso tra arte e storia: le tombe monumentali dei personaggi del risorgimento."

BIOGRAFIA
Luigi Giuseppe Barbaroux nacque a Cuneo il 6 dicembre 1772 da una famiglia borghese di condizioni economiche discretamente agiate (Giovanna Maria Giordana e Giovanni Pietro Barbaroux).
Si laureò in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Torino a soli 17 anni e intraprese una rapida carriera diventando avvocato generale presso il Senato di Genova (1815).
Si sposò con Sophia Scotti-Boschis da cui ebbe sette figli, tra cui Carlo, futuro senatore del Regno d'Italia.
Nel 1831 Carlo Alberto lo nominò ministro guardasigilli e presidente di una commissione per la revisione dei codici, con l'intento di affidargli il compito di riformare il codice dello Stato sabaudo in senso progressista e già vagamente liberale. Si trattava di un compito politicamente difficile, soprattutto per l’opposizione delle istituzioni - soprattutto del Senato piemontese - che dovevano approvare i codici.
Nel 1837 terminò la riforma della parte civile, introducendo modifiche al codice civile che si ispiravano al codice napoleonico.
Nel 1839 completò la revisione del codice penale e nel 1840 quella del codice penale militare.
Ma quest' opera si rivelò, invece un che un'impresa gloriosa, come Barbaroux pensava, un'opera che gli costò invidie, calunnie e che suscitò una vasta onda di malcontento intorno alla sua figura politica. Lo stesso re lo sostenne e difese malamente perché incerto.
Tutto questo lo portò a dimettersi da ogni incarico nel settembre del 1840. Mantenne solo la presidenza della commissione istituita per rivedere il codice commerciale, ultima fatica per terminare il suo lavoro che portò definitivamente a termine nel 1842.
Sentendosi incompreso e abbandonato da tutti, Barbaroux si suicidò l'11 maggio 1843 gettandosi da una finestra della sua abitazione di Torino, l'odierno numero 29 di via Barbaroux (intitolata a lui dal comune di Torino il 19 giugno 1860).
Tuttavia, dato il suo impegno per la creazione della Diocesi di Cuneo, ebbe comunque funerali religiosi che allora non erano previsti per i suicidi. Barbaroux è sepolto nella tomba di famiglia nel Cimitero monumentale di Torino.
A febbraio del 1875 fu aperta una pubblica sottoscrizione per realizzare un monumento a Barbaroux, eseguito dallo scultore Giuseppe Dini (1820 1890) e inaugurato il 10 agosto 1879, in Piazza Vittorio Emanuele II (oggi Piazza Duccio Galimberti).


DESCRIZIONE DELLA TOMBA
Nella prima ampliazione, arcata 46 si trova la tomba di famiglia di Giuseppe Barbaroux. A lui è dedicato il monumento ivi costruito.
Partendo dal basso troviamo un basamento dove vi sono tutte le lapidi della famiglia con al centro quella di G. Barbaroux. Su di esso è posata la base che contiene l'epigrafe a lui dedicata, incorniciata da due paraste decorate a grottesche. L'epigrafe reca le seguenti parole: "Qui riposa il Conte Giuseppe Barbaroux di Cuneo. Acquistatasi nel patrocinio delle cause fama di puro e valente giureconsulto e per via dei principali uffici salito a quelli di Ministro di Stato e di Guardasigilli, mentre preposto dal Re Carlo Alberto alla riforma delle patrie leggi, promoveva indefesso la difficile impresa. Compiutane già la massima parte, morì pianto da tutti addi 11 maggio dell'anno 1843, di su età 71. La moglie e i figli dolenti gli posero questa memoria". Ai lati vi sono due urne, sormontate da una fiamma, che simboleggiano lo spirito che vive in eterno. Sopra l'epigrafe troviamo un mezzo busto in rilievo che raffigura l'avvocato cuneese, racchiuso in una cornice tonda, a sua volta inserita in un quadrato. Quest'ultimo presenta delle diagonali che evidenziano i fiori stilizzati che lo ornano. A lato troviamo sempre due paraste decorate con dei papaveri che simboleggiano il sonno eterno. Il quadrato è sormontato da una trabeazione, decorata con tre angeli, sormontata da una lunetta, l'elemento che chiude il monumento. Al suo interno sono in bassorilievo la figura della Madonna, con bambino, e quattro angeli ai lati(due a sinistra e due a destra),
La cornice è sempre decorata a grottesche con palmette.
Il manufatto è contenuto in una nicchia coperta da una volta a botte con lacunari arricchiti da rosoni centrali.


(Ricerca e ideazione: Cambareri Nora, Gandino Giorgia, Lirelli Caterina, Longo Alessandra - Classe 4A Gruppo 1 Liceo Regina Margherita 2022)

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