Bassopiano Pincetto: riquadro 136, in tomba Reibaldi
Sin dai tempi del muto è attivo in veste di attore, partecipando a numerosi film in ruoli brillanti e languidi e dando vita a un personaggio ricorrente, un tipo di dandy all'italiana che ispirerà a Ettore Petrolini la macchietta del latin-lover Gastone. Nel 1917 si cimenta nella sua prima regia con il film L'altro io. Nel 1919 dirige Ettore Petrolini nella sua prima interpretazione cinematografica, nel film Mentre il pubblico ride, tratto da un'opera teatrale dello stesso Petrolini e del futurista Francesco Cangiullo.
Prima dell'avvento del sonoro lavora a lungo in Germania dove dirige diverse pellicole interpretate da Luis Trenker. Ritornato in Italia nel 1932, gira numerosi film "leggeri" interpretati dai maggiori divi del tempo: Assia Noris, Elsa Merlini, Amedeo Nazzari, Luisa Ferida, Enrico Viarisio, il più celebre dei quali è Il feroce Saladino (1937).
Negli anni della guerra Bonnard gira due opere non prive di fresca grazia: Avanti c'è posto... (1942), su soggetto di Aldo Fabrizi e Cesare Zavattini, e Campo de' Fiori (1943) con Fabrizi e Anna Magnani. Vasta è anche la sua produzione cinematografica nel dopoguerra in cui dimostra doti di ottimo professionista dirigendo film di vario genere, attento ai gusti del pubblico, spaziando dalla commedia al film storico, dal melodramma strappalacrime al peplum fino all'impegnato.
Insuperabile direttore di masse (Fra Diavolo) e confezionatore di intrecci storici (Il ponte dei sospiri), con La città dolente (1948), film praticamente ignorato dal pubblico, documenta ad esempio l'esodo da Pola, mentre con Gli ultimi giorni di Pompei (1959), film interrotto per una malattia e poi portato a termine da Sergio Leone, dà prova di sapiente artigianato, riuscendo con mezzi limitati a fare concorrenza alle grandi produzioni statunitensi.
Era il fratello minore del compositore di colonne sonore Giulio Bonnard, che in effetti fu spesso impiegato dal fratello per i commenti musicali dei suoi film.