Ex Evangelici, riquadro 89
Figlio di Peppino De Filippo e dell’attrice Adele Carloni, Luigi De Filippo da piccolo segue le orme del padre attore e drammaturgo, già allora come oggi simbolo della napoletanità e principale rappresentante, insieme al fratello Eduardo, di un modo di fare teatro che ha accompagnato, segnandola e rappresentandola, la storia del teatro italiano. È proprio nella compagnia del padre che Luigi debutta nel 1951, e subito riscuote un successo personale. Da allora recita in tutta Italia, ma sono molte anche le tournée all’estero. Luigi sin da giovanissimo comprende l’importanza anche sociale del suo lavoro, e dal 1959 al 1969, insieme al padre si occupa della direzione Artistica del Teatro Delle Arti di Roma.
Nel 1978, poi, dopo aver raggiunto la maturità artistica, finalmente fonda una sua compagnia di teatro, per aggiungere un nuovo importante tassello alla storia della sua famiglia. Subito pubblico e critica riconoscono il suo talento, la sincerità e la professionalità, e lo identificano tra i più autorevoli depositari della grande tradizione del teatro napoletano, eleggendolo a suo principale rappresentante contemporaneo. Nel corso della sua carriera, poi, Luigi ha fatto anche alcune incursioni in campi diversi da quello del teatro. Per la tv ha scritto vari testi: “Peppino al balcone”, “P come Peppino”, ”L’applauso di questo rispettabile pubblico”, “Buona sera, con Peppino De Filippo”.
Autore di diversi libri quali “Il suicida”, ”Lo sgarro”, “Pulcinella amore mio!”, “il segreto di Pulcinella”; De Filippo ha interpretato e diretto numerose commedie per la Rai. Nel 2001 ha festeggiato i suoi cinquanta anni di attività teatrale, ricevendo, fra gli altri riconoscimenti, il Premio Personalità Europea in Campidoglio. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005 lo ha insignito della onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica per particolari meriti artistici. Le sue opere, fra cui “La commedia de re buffone e del buffone re”, “Storia strana su di una terrazza napoletana”, “Buffo napoletano”, “Come e perché crollò il Colosseo”, “La fortuna di nascere a Napoli”, sono state più volte rappresentate sia in teatro che in televisione.