Rampa Caracciolo, Riquadro 112, tomba 18
Giuseppe Jovinelli è stato un impresario teatrale italiano, talent scout e gestore di teatri di varietà e sale cinematografiche romane, tra cui il Teatro Ambra Jovinelli. Nel 1891 sposò Anna Caputo, napoletana d'origine, dalla quale ebbe una figlia, Teresa (1892-1912). Insofferente della vita di paese e attratto dal mondo dello spettacolo, Giuseppe Jovinelli aprì un luna park itinerante e cominciò a girare per l'Italia. A Napoli frequentò l'ambiente del caffè-concerto, e durante uno dei suo viaggi in Sicilia, a Messina, conobbe Concetta Calabrese (1878-1955), che divenne presto la sua nuova compagna. Lasciata la moglie, con la quale tuttavia restò sempre legalmente sposato, si trasferì a Roma, nel quartiere Esquilino, dove nacque suo figlio Arcangelo (1894-1963), che non poté riconoscere. Solo più tardi, un accordo con la moglie gli permise di riconoscere gli altri figli avuti da Concetta Calabrese. Nelle sue memorie, Totò racconta la storia, certamente romanzata, del primo periodo di Giuseppe Jovinelli a Roma, in particolare del suo scontro con un piccolo boss della malavita locale. Divenne presto conosciuto e rispettato nella zona di piazza Guglielmo Pepe, dove alla fine dell'Ottocento si trovavano i baracconi e i teatrini popolari descritti da Ettore Petrolini nelle sue memorie. Don Peppe - così soprannominato - costruì in piazza Pepe i suoi primi teatri in legno, il Teatro Margherita (distrutto da un incendio nel 1905) e il Padiglione Umberto, e nel 1903 iniziò i progetti per la costruzione di un teatro in muratura, che doveva chiamarsi Teatro Umberto I ma che poi prese il nome di Teatro Jovinelli, un gioiello architettonico in stile liberty. Il nuovo teatro fu inaugurato il 3 marzo 1909 con uno spettacolo di Raffaele Viviani. È a Giuseppe Jovinelli che è legato l'ingresso di Totò nel mondo dello spettacolo. Quest’ultimo non fu l'unico grande artista scritturato dall'impresario: in tempi diversi si esibirono per lui tra gli altri Raffaele Viviani, Ettore Petrolini, che nel 1910 ottenne da Giuseppe Jovinelli il primo importante contratto a Roma. Le attività di Don Peppe non si limitarono comunque alla sola imprenditoria teatrale: a suo modo fu attivo in campo sociale. Alla sua morte – avvenuta a Roma il 20 dicembre 1924 – alla direzione del Teatro Jovinelli successero i suoi figli. L’Ambra Jovinelli, chiuso dopo un incendio nel 1982, fu venduto dalla famiglia ad una società milanese nel 1990. Restaurato nel 2000 l'Ambra Jovinelli venne riaperto come teatro comico il 25 gennaio 2001.