Violinista, compositore, direttore d’orchestra (Roma, 18 ottobre 1843 – 17 settembre 1915)
Vecchio Reparto, Riquadro 5, destra Repositorio, numero 53, fila 97
Fu avviato allo studio dello strumento dallo zio Tullio Ramacciotti. Questi tra il 1859 e il 1860, fondò una società romana di concerti di musica cameristica, il cosiddetto Quartetto Ramacciotti, cui Pinelli si associò insieme con Giovanni Sgambati. I due giovani maestri, su impulso di Ramacciotti e di Franz Liszt, figura centrale nella vita musicale e culturale romana di quegli anni, inaugurarono nel marzo 1864 un’attività cameristica che sarebbe durata quasi un ventennio e che avrebbe condotto nel 1866 alla fondazione di un quintetto, con Tito Monachesi (violino), Vincenzo De Sanctis (viola) e Ferdinando Forino (violoncello).
Nell’aprile 1864 Liszt invitò a Roma il violinista ungherese Ede Reményi, che Pinelli poté ascoltare, ricevendo presumibilmente la spinta a partire per Hannover, dove studiò con Joseph Joachim, che come Reményi era stato attivo nella cerchia lisztiana di Weimar. L’esperienza in Germania fu fondamentale non soltanto sul piano didattico, ma anche perché si ripercosse sul repertorio che Pinelli avrebbe poi affrontato, sia da solista, sia da direttore d’orchestra. Ritornato a Roma, egli si adoperò per diffondere in città la musica tedesca e le composizioni dello stesso Joachim, che fece invitare come solista, nel 1896 alla Società Orchestrale Romana e nel 1900 e nel 1905 a Santa Cecilia.
Nel 1866 le esecuzioni a Roma della Sinfonia Dante di Liszt e dell’Eroica di Beethoven dirette da Sgambati inaugurarono un periodo di grande fervore culturale, cui Pinelli contribuì prendendo parte alla prima esecuzione assoluta, il 6 luglio 1867, di alcune parti del Christus di Liszt.
Nel clima di rinnovamento della vita musicale romana, Pinelli e Sgambati si fecero promotori di una serie di concerti popolari e di lezioni gratuite di violino e di pianoforte. Ne seguì la creazione di un primo nucleo scolastico nei locali dell’istituzione ceciliana (maggio 1870), che fu un passo determinante verso la fondazione (formalizzata nel 1877) dell’allora Liceo musicale della Regia Accademia di Santa Cecilia, oggi Conservatorio Statale di Musica, dove Pinelli tenne la cattedra di violino fino alla morte.
Nel 1874 Pinelli fondò la Società orchestrale romana, primo nucleo di una moderna orchestra sinfonica stabile. Pinelli, direttore stabile del complesso per venticinque anni, offrì al pubblico romano un repertorio sinfonico vario ed esteso, che comprendeva autori italiani, tedeschi, franco-belgi, spagnoli e russi. Per meriti artistici, nel gennaio 1876 ricevette l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Nel febbraio 1896 diresse per la prima volta un concerto nella sala della Regia Accademia, inaugurando una collaborazione col suo presidente, il conte Enrico di San Martino, che intendeva radicare a Roma una stagione di concerti sinfonici, cui nel 1898 la Società orchestrale romana cedette il testimone, chiudendo la propria attività. Pinelli non fu soltanto animatore instancabile della vita musicale romana, ma anche autore di trascrizioni (in particolare da Corelli, Vivaldi, Viotti, Grieg) e di diverse composizioni: Nuptialia, «marcia di nozze» per orchestra pubblicata a Firenze da Guidi nel 1883 (poi in arrangiamento per banda da Ricordi), alcune romanze per voce e pianoforte, due sinfonie, due trii, due quartetti, pezzi per violino e pianoforte, piccoli brani d’occasione.