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Cimitero Monumentale di Torino

Punti di interesse del cimitero che accendono l'interesse per la città

Inaugurato nel 1829 grazie al finanziamento personale dell’allora sindaco, il marchese Tancredi Falletti di Barolo, nel corso degli anni il cimitero generale di Torino ha attraversato molti cambiamenti, a partire dal nome: Monumentale rendeva finalmente giustizia alla ricchezza artistica che aveva accumulato. È stato ampliato, più volte, e per dargli spazio la città stessa ha dovuto cambiare. Un tempo la Dora Riparia circondava con una stretta ansa la parte nord del cimitero, pertanto nel 1931 fu deviato il corso del fiume. Anche la guerra ne ha modificato il volto: bombardato nel 1943, una delle sue ultime ampliazioni, la Settima, venne costruita proprio per poter ospitare i caduti e i combattenti della libertà. Con i suoi porticati e le sue arcate il Monumentale è già di per sé un gioiello architettonico. Lo impreziosiscono le elaborate cappelle, le edicole, le statue e le sculture che attraversano le epoche e gli stili. Il verismo di Tabacchi, il liberty di Bistolfi, Calandra, Fumagalli, Rubino, la poesia di Canonica, fino al linguaggio innovativo di Umberto Mastroianni sono solo alcuni esempi di una varietà artistica che diventa testimonianza storica, conservando il tempo che, veloce, continua a scorrere al di là delle mura della Città del Silenzio.