Scultore V. Lavezzari 1897
Nel monumento, datato 1897, la rappresentazione della Carità assume caratteri naturalistici e sconfina nel tema della maternità; citata dai cronisti dell’epoca come la Carità familiare, o la Provvidenza materna, essa ebbe particolare fortuna, tanto da essere riprodotta su alcuni giornali popolari. A sinistra in basso, in posa molto naturale, siede un giovane genio alato, incoronato di spighe e recante una pesante mazza, allusione al tema del lavoro; i suoi occhi vuoti si rivolgono all’osservatore, comunicando una certa inquietudine, componente diffusa nella stagione simbolista di fine Ottocento che, alle certezze della stagione precedente e alla minuta descrizione dei personaggi nella loro dimensione quotidiana e nella loro collocazione sociale, sostituì immagini più fortemente simboliche, allusive al mistero della morte. Nei due tondi sulla base sono contenuti i ritratti dei coniugi Repetto.
sb