Scultore D. Paernio 1881
Un famoso avvocato genovese dell’Ottocento, Luigi Priario, destinatario del monumento, è presentato in toga, con molto realismo, nell’atto di pronunciare un’arringa; la scena è ambientata in un’aula di tribunale, raffigurata in prospettiva scorciata con sei colonne che sorreggono la volta e il soffitto inclinato. Nella lunetta in alto compaiono alcuni oggetti-simbolo, libri e fronde di alloro. Il monumento fu eretto dalla vedova che volle se stessa scolpita in meditazione sui gradini della tomba dove fu poi ricongiunta al consorte. L’opera, collocata nel 1881, non fu giudicata favorevolmente da un critico contemporaneo che sottolineò la mancanza di nesso logico tra la figura dell’oratore e quella della vedova; appartiene alla prima produzione dello scultore, ancora legata ai modi del realismo borghese.
sb