Scultore F. Giulianotti 1892 c.
Questo monumento è un esempio della commistione tra eros e thanatos che si diffonde nella cultura europea fra gli anni ottanta e novanta dell’800. A far da custode alla tomba è infatti una figura femminile dall’aspetto tutt’altro che rassicurante. Nonostante incarni l’allegoria dell’industria, la sua posa e il suo sguardo tradiscono il senso di mistero e di ambiguità che la sensualità femminile non fa che accentuare. Con l’avvicinarsi della fine del secolo una diffusa inquietudine inizia a insinuarsi fra le pieghe delle certezze borghesi e la donna viene sempre più a trovarsi protagonista di composizioni dalla forte carica erotica, spesso in contrasto con temi macabri e iconografie di morte. Il ritratto del capostipite della famiglia Ottone appare incastonato nella dura roccia, dalla quale emergono le due possenti colonne: varco d’ingresso alla tomba-tempio.
sb