Scultore D. Carli 1880
Il sacerdote Giovanni Maino fece costruire questo monumento per onorare la memoria del fratello Domenico ma, come segno eterno del loro profondo legame (“vivi furono un cuore una mente un'anima sola”), volle che la medesima tomba custodisse al momento dovuto anche le proprie spoglie. L'iscrizione specifica che Domenico fu commerciante; tuttavia questa appartenenza al ceto medio emergente è resa ancor più chiara dalla rappresentazione scultorea del defunto: nella posa e nell'abbigliamento essa infatti ricorda molte tombe di Staglieno, caratterizzate da vigorose figure che riescono ad evocare anche una solida fortuna economica. E' infatti l'epoca nella quale la borghesia intende manifestare la propria affermazione sociale con la costruzione di monumenti funerari che esprimono i valori legati al lavoro, utilizzando linguaggi affini al realismo.
sb