Scultore A. Rota 1882
Nel monumento della famiglia Gnecco, datato 1882, il tema del distacco, come altrove quello del compianto, subisce trasformazioni in senso realista. Lo scultore propone una vera e propria scena narrativa, raffigurando un’anima ascendente al cielo e un angelo che indica a due ragazzini il luogo in cui la madre li ha preceduti. Ancora più in alto, quattro cherubini attendono l’arrivo in cielo dell’anima. Con notevole immediatezza rappresentativa lo scultore coglie la quotidianità dei gesti dei due fratelli: il ragazzino tiene rispettosamente in mano il berretto e, con affetto, cinge la spalla della sorella maggiore, che prega a mani giunte. Lo scultore si sofferma, inoltre, sui dettagli dei loro abiti, rigorosamente contemporanei, sui tratti fisionomici e sull’acconciatura; altrettanto curati nei dettagli d’ornato appaiono l’architettura dello sfondo e la porta bronzea.
sb