Tomba Gallino

Tomba Gallino

Scultore G. Moreno 1894

Il monumento, datato 1894, rappresenta una variante sul tema del compianto borghese: i famigliari non assistono il congiunto nel momento del trapasso ma ne celebrano il ricordo post-mortem, riuniti intorno alla sua tomba durante una visita al cimitero. “L’affetto agli estinti è la religione del cuore” recita l’iscrizione in alto. In una cultura in cui la morte aveva spazio rilevante nel quotidiano, la visita al cimitero era uno dei rituali più comunemente praticati e diffusi, nella certezza di uno stretto nesso tra comunità dei vivi e comunità dei morti e di una continuità di legami familiari anche dopo la vita. Nella tomba, il busto che ritrae la defunta Carolina riceve il bacio di una bambina, probabilmente la nipote, sorretta da una giovane donna - la madre, o forse la sorella maggiore - il cui volto è segnato dal dolore; a destra un uomo più anziano, presumibilmente il marito, se ne sta in disparte, quasi assente, con lo sguardo rivolto a terra. I toni più intimistici e l’introspezione psicologica si innestano qui sul linguaggio del Realismo borghese: con indubbio virtuosismo tecnico Moreno offre una rigorosa descrizione “quantitativa” del reale, soffermandosi su ogni singolo dettaglio dei volti, dell’abbigliamento, degli accessori e delle acconciature.

sb

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