Su incarico di Marinetta Rapallino, vedova di David Sibilla, stimato esperto di diritto commerciale, Carlo Rubatto progettò un'imponente tomba composta da un alto zoccolo sormontato da un piedistallo cilindrico su cui collocò una statua raffigurante una figura femminile piangente che, in ginocchio, si accinge a deporre una corona di tiglio, simbolo dell'amore coniugale.
La vedova, infatti, aveva commissionato un monumento che testimoniasse il profondo legame che l'aveva unita al marito e che, al tempo stesso, tenesse vivo il ricordo dell'importante ruolo sociale ricoperto dal consorte.
Per soddisfare quest'ultima richiesta Rubatto scolpì sul basamento un libro, un caduceo ed una spada, simboli legati alla professione del defunto.
Completano il monumento due geni piangenti, collocati ai lati dell'alto piedistallo.
mc