Monumento Palmieri Bocchi, 1816 ca.
Chiostro III, portico est
Progettato dall’architetto Vincenzo Vannini ( 1791-1873) con sculture e ornamenti di Luigi Roncagli (1767-1839), il monumento di Paolo Palmieri Bocchi (m. 1815) è sicuramente il monumento neoclassico maggiormente legato al gusto dell’antico presente in Certosa.
Il mirabile drappeggio è come rivoltato verso l’alto per scoprire l’opera nascosta al di sotto. Il bassorilievo presenta figure allegoriche vestite di antichi drappi e poste secondo un preciso schema: la prima a partire da sinistra è la Musica/Armonia, riconoscibile dagli attributi che porta quali la cetra e un rotolo; questa conversa con l’Architettura/Sapienza che regge l’archipendolo. A fianco delle due vi è la Scultura che prende, sottobraccio, l’Architettura e pone, accanto all’archipendolo, il proprio compasso e il maglietto. Con la mano sinistra indica invece la figura dell’Accademia in posa dolente. Ai piedi di questa vi è una tavolozza con pennelli mentre il suo gomito è posto sulla base di una statua di Minerva/Saggezza, accompagnata da una graziosa civetta.
L’intera scena oltre a porsi come cordoglio delle arti, dimostra altresì l’appartenenza di Bocchi alla Libera Muratoria. Nella parte superiore si erge una stele sulla quale sono collocate due teste di ariete che sorreggono, per mezzo delle corna, un festone di quercia.
Al di sopra è collocata un’epigrafe latina.
Il monumento raccolse pareri positivi tanto che Vannini lo ripropose, con varianti, per la famiglia di Giorgio Orsi nel Loggiato delle Tombe.
Chiostro III, portico est
Progettato dall’architetto Vincenzo Vannini ( 1791-1873) con sculture e ornamenti di Luigi Roncagli (1767-1839), il monumento di Paolo Palmieri Bocchi (m. 1815) è sicuramente il monumento neoclassico maggiormente legato al gusto dell’antico presente in Certosa.
Il mirabile drappeggio è come rivoltato verso l’alto per scoprire l’opera nascosta al di sotto. Il bassorilievo presenta figure allegoriche vestite di antichi drappi e poste secondo un preciso schema: la prima a partire da sinistra è la Musica/Armonia, riconoscibile dagli attributi che porta quali la cetra e un rotolo; questa conversa con l’Architettura/Sapienza che regge l’archipendolo. A fianco delle due vi è la Scultura che prende, sottobraccio, l’Architettura e pone, accanto all’archipendolo, il proprio compasso e il maglietto. Con la mano sinistra indica invece la figura dell’Accademia in posa dolente. Ai piedi di questa vi è una tavolozza con pennelli mentre il suo gomito è posto sulla base di una statua di Minerva/Saggezza, accompagnata da una graziosa civetta.
L’intera scena oltre a porsi come cordoglio delle arti, dimostra altresì l’appartenenza di Bocchi alla Libera Muratoria. Nella parte superiore si erge una stele sulla quale sono collocate due teste di ariete che sorreggono, per mezzo delle corna, un festone di quercia.
Al di sopra è collocata un’epigrafe latina.
Il monumento raccolse pareri positivi tanto che Vannini lo ripropose, con varianti, per la famiglia di Giorgio Orsi nel Loggiato delle Tombe.
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