Monumento Magenta, 1863

Monumento Magenta, 1863

Chiostro III, portico nord

Pietro Magenta (1807-1862), uomo politico dalla brillante carriera ed amico di Cavour, viene nominato Prefetto di Bologna nel 1861, con il compito di risolvere i gravi problemi di criminalità che affliggevano la città. In breve tempo egli riuscì nell'intento di riportare la sicurezza e l'ordine, conquistandosi l'affetto e la stima di tutti.
Quando nel luglio 1862 il Prefetto moriva improvvisamente, i bolognesi decisero di erigergli un monumento attraverso la raccolta pubblica dei fondi, mentre il Municipio mise a disposizione un arco nel chiostro più prestigioso della Certosa.

L'incarico del progetto fu affidato all'architetto Antonio Cipolla (1820-1874) che si avvalse della collaborazione di Giovan Battista Lombardi (1822-1880) per le sculture e di Giuseppe Palombini (not. 1851-63) per gli ornati.

Il monumento si presenta in forma di edicola in stile rinascimentale, in cui campeggia in alto lo stemma della famiglia Magenta e al centro il ritratto ad altorilievo del Prefetto. In basso la figura femminile seduta raffigura Felsina desolata con in mano una ghirlanda di fiori. La donna, stretta in una mezza corazza e con in capo un elmo piumato, riprende a sua volta l'iconografia classica della dea Minerva.

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