Il monumento a parete fu commissionato da Carolina Mignani per commemorare il marito Cesare Beau, ricco commerciante morto nel 1871.
E' una delle prime opere realizzate in Certosa dallo scultore livornese Salvino Salvini (1824-1899), insieme alla tomba De Maria, posta di fronte. La struttura si compone di una parte superiore, con il busto del defunto, e di una parte inferiore, a rilievo, in cui è raffigurato il compianto dei familiari.
La moglie, inginocchiata, regge nella mano sinistra una corona di fiori, omaggio al marito, mentre con la destra si sostiene al figlioletto Augusto. Di stampo verista la minuziosa resa dell'abito della donna, impreziosito da un finissimo velo che le copre le spalle. Anche il fanciullo alla sua destra viene ritratto con estrema cura, non tralasciando nessun particolare della giacca, dei pantaloni e degli stivaletti coi bottoni.
Accuratissima anche la resa degli altri elementi della scena, come il candeliere che sorregge una torcia fumante, simbolo della comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. L'opera rientra appieno in un clima culturale profondamente mutato dopo la breve parentesi del governo giacobino.
La donna non è più celebrata per le sue virtù, come nei tanti monumenti ad esse dedicate nel Chiostro III, ma rientra in un ruolo subalterno di vedova inconsolabile, qui di fatto incapace di reggere al dolore senza il sostegno del figlioletto, fatto improvvisamente uomo.