Monumento Cocchi, 1868
Galleria a Tre Navate
Il ritratto costituisce il primo esempio nel cimitero di un'iconografia che diverrà particolarmente diffusa in ambito funerario alla fine degli anni '80 dell'Ottocento, secondo le istanze del 'realismo borghese' di quegli anni.
Il defunto, Enea Cocchi, 'giovanetto di cuore generoso, d'ingegno svegliato, speranza e gioia di sua famiglia, rapito diciottenne il 1 luglio 1867' - come recita l'iscrizione - è raffigurato in un posa rilassata, seduto in poltrona, con un piccolo libro in mano e vestito in abito moderno. L'opera si contrappone idealmente a quella del Bolognini Amorini posta alle spalle. La prima espressione delle istanze culturali della nascente borghesia imprenditoriale; il secondo simbolo dell'aristocrazia conservatrice, bisognosa di celebrarsi con opere di gusto classico.
La statua è un capolavoro giovanile di Carlo Monari (1831-1918), il quale negli anni seguenti sarà fra i più attivi in Certosa.
Galleria a Tre Navate
Il ritratto costituisce il primo esempio nel cimitero di un'iconografia che diverrà particolarmente diffusa in ambito funerario alla fine degli anni '80 dell'Ottocento, secondo le istanze del 'realismo borghese' di quegli anni.
Il defunto, Enea Cocchi, 'giovanetto di cuore generoso, d'ingegno svegliato, speranza e gioia di sua famiglia, rapito diciottenne il 1 luglio 1867' - come recita l'iscrizione - è raffigurato in un posa rilassata, seduto in poltrona, con un piccolo libro in mano e vestito in abito moderno. L'opera si contrappone idealmente a quella del Bolognini Amorini posta alle spalle. La prima espressione delle istanze culturali della nascente borghesia imprenditoriale; il secondo simbolo dell'aristocrazia conservatrice, bisognosa di celebrarsi con opere di gusto classico.
La statua è un capolavoro giovanile di Carlo Monari (1831-1918), il quale negli anni seguenti sarà fra i più attivi in Certosa.
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