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La mortalità dell’arte: il degrado delle opere cimiteriali

Tirocinio dott.ssa Livia Puglisi

I materiali, come le persone, non possiedono vita eterna, al contrario di quello che pensiamo. A lungo andare, ciò si manifesta in una serie di deterioramenti differenti che solo degli interventi di restauro mirati possono contrastare. Il degrado delle opere non può essere fermato definitivamente, ma può essere rallentato e monitorato. Naturalmente, la prima operazione risiede nel riuscire a riconoscerlo e individuarlo. Il percorso "La mortalità dell’arte" illustra alcune categorie di degrado che hanno attaccato tombe, arcate e decorazioni scultoree della Quarta ampliazione del Cimitero Monumentale di Torino e si inserisce tra i percorsi didattici fruibili del Cimitero. Mettere in primo piano le categorie più diffuse di degrado presenti ha più di un fine: rendere consapevoli dell'effettivo stato di conservazione delle tombe, dare un'idea della delicatezza delle opere che ci circondano e cercare di attirare l’attenzione sui segni del tempo prima che il degrado arrivi a un livello tale che non sia più possibile intervenire.

(Testi e fotografie: dott.ssa Livia Puglisi, specializzanda in Beni Archeologici - Scuola di Specializzazione “Giorgio Gullini”, Università di Torino)