Mario Verdone

Mario Verdone

Storico del cinema, saggista (Alessandria, 27 luglio 1917 – Roma, 26 giugno 2009)

Vecchio Reparto, Riquadro 14, gruppo II, sezione II, fila A, tomba a terra n.11, in tomba Schiavina


Storico del cinema, scrittore e documentarista, nato ad Alessandria il 27 luglio 1917. Studioso del Futurismo e delle avanguardie storiche, critico dello spettacolo, autore di scritti il cui orizzonte spazia dall'arte al teatro, dalla letteratura al cinema, dopo più di quarant'anni di insegnamento è stato nominato Professore emerito dell'Università di Roma per aver introdotto nelle università italiane la disciplina di Storia e critica del film. Tra i suoi numerosi saggi vanno ricordati La valeur expressive du costume dans le style des films (1949, realizzato con J.G. Auriol), La moda e il costume nel film (1950), Gli intellettuali e il cinema (1952), La scena e il costume nel film (1956), Cinema e letteratura del Futurismo (1968), Carl Mayer e l'Espressionismo (1969), Sommario delle dottrine del film (1971), La FEKS (1970), Deformazione e realtà (1982), L'artefice del film (1993), L'educazione audiovisiva (2003).
Di madre toscana, V., perduto il padre in guerra, crebbe a Siena con la madre e i nonni materni. Nel 1941 si laureò all'università di Siena in giurisprudenza con una tesi in filosofia del diritto, relatore N. Bobbio, del quale divenne poi assistente, e nel 1942 in scienze politiche. Iniziò a interessarsi al cinema e divenne anche animatore dei locali CineGuf (Circoli cinematografici fascisti). Nel 1941 aveva cominciato a lavorare per il Centro sperimentale di cinematografia di Roma del quale, finito il secondo conflitto mondiale, divenne nel 1946 funzionario e docente di Storia del cinema. Dal 1947 era diventato redattore della prestigiosa rivista "Bianco e nero" e successivamente collaborò con le maggiori testate di arti dello spettacolo. Dagli anni Cinquanta ha realizzato più di trenta documentari, tra i quali: Stracittà (1951), Immagini popolari siciliane (1953), Anni Lieti (1955), Madonne Senesi (1958), Le viole di Santa Fina (1958), Mazzini Europeo (1960), Bodoni arte della stampa (1971). Dalla fine degli anni Quaranta aveva iniziato a tenere corsi liberi di filmologia presso la Facoltà di magistero di Roma e anche storia ed estetica del film all'Università internazionale di scienze sociali a Roma. Nel 1965 ottenne la libera docenza in Storia e critica del film, disciplina per la prima volta riconosciuta nell'ordinamento universitario, insegnando prima a Parma e poi a Roma dove, sempre nella Facoltà di magistero, assunse nel 1973 la cattedra di professore ordinario. Nell'ambito della sua attività didattica, nel 1981 ha inaugurato la prima produzione universitaria in Italia di film in 16 mm realizzati da studenti. Membro della Commissione italiana dell'UNESCO, nel 1956 ha fondato il Conseil International Cinéma et Télévision (CICT). Va segnalata inoltre la direzione dell'opera in nove volumi Teatro contemporaneo, uscita negli anni Ottanta tra il 1983 e il 1988.

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