Ballerino, coreografo e attore (New York, 15 novembre 1929 – Roma, 26 gennaio 2003)
Vecchio Reparto, loculo Ossari 68, Gruppo B, fila II
Di origine italo-americana, presumibilmente ebraica, la sua scuola era stata la danza di Broadway, con maestri del calibro di Bob Fosse e Jack Cole, derivata dai balletti atletici di Ted Shawn. Poi arrivò in Europa, e precisamente in Francia in tour con Roland Petit. Arrivò in Italia nel 1957 e ne fuggì subito inorridito dalla scarsa professionalità italiota. La persecuzione politica verso i gay nel 1960-61 (il famigerato scandalo dei cosiddetti "Balletti verdi") costò per sempre la carriera italiana al suo collega Paul Steffan. Ma Don Lurio fu richiamato in Italia e ne passò indenne. La grande fama arrivò nel 1961, quando portò in Italia le gemelle Kessler, già apparse sulla copertina di Life negli Usa e sue colleghe in Francia. Poi una valanga di successi: tutti gli show di Lola Falana e Rita Pavone; le coreografie di Delia Scala per Canzonissima nel 1959; nei primi Settanta a lui si deve la scoperta della mitica Minnie Minoprio e l'invenzione del Tuca Tuca per l'ombelico della Carrà; negli anni ottanta fu protagonista di Pronto chi gioca?, il programma di Gianni Boncompagni, con Giancarlo Magalli e Enrica Bonaccorti su Rai uno; Pippo Baudo l'aveva avuto come ospite nel 1992 a Partita doppia. Muore a Roma il 26 gennaio del 2003, lasciando come testamento di istituire una borsa di studio, per giovani danzatori, a suo nome per l‘Accademia Nazionale di Danza. Una volta Don Lurio disse: “Senza invito sono entrato nelle vostre case più di quaranta anni fa e sono rimasto sempre là”.