Cesare Andrea Bixio

Cesare Andrea Bixio

Musicista e compositore (Napoli, 11 ottobre 1896 – Roma, 5 marzo 1978)

Zona Ampliamento, riquadro 125

 Rivelate doti di notevole musicalità, imparò da solo a suonare il pianoforte e, a soli tredici anni, compose la sua prima canzone, Suonno e fantasia, seguita da Sidece anne, di cui scrisse anche il testo, iniziando subito dopo a frequentare il teatro di varietà. Il suo primo successo Canta Maggio interpretata da Mimì Maggio. Nel 1920 fondò a Napoli la casa editrice C. A. Bixio, che diventerà una delle più importanti case editrici italiane legate alla musica leggera in generale e alla musica da film in particolare. Nel 1921 compose Filava filava, che lui stesso interpretò al teatro napoletano La Fenice, dove conobbe il cantante Gabrè. Gabrè era lo pseudonimo dell'avvocato Aurelio Cimato, che aveva abbandonato la sua professione per dedicarsi al varietà ed era stato scritturato dal teatro Apollo di Milano. Per lui scrisse Femmina, Caterina, Danza e La chiamavano Bebè. Trasferitosi a Milano, fondò nel 1923 una seconda casa editrice ed entrò in contatto con il paroliere Bixio Cherubini, con il quale costituì un fortunato sodalizio artistico durato oltre trent'anni. Dalla collaborazione nacque il celebre Tango delle capinere (1928), il cui successo arrivò fino a Parigi, tanto che la famosa attrice Mistinguette venne a Milano per proporgli di scrivere le canzoni per la sua nuova rivista che doveva andare in scena al Casino de Paris nella stagione teatrale del 1931: Paris qui brille. Per lei compose Nanou, Miki, Cette chanson si tendre e per lei adattò Il tango delle capinere che diventò Le tango des fauvettes. A Parigi fu scritturato anche dalle Folies-Bergère e scrisse per un'altra vedette dell'epoca, Lis Gauty, La chalande qui passe e, sempre a Parigi, fondò la filiale francese della sua casa editrice di Milano.
Autore tra il 1916 e il 1957 di oltre milleduecento canzoni, impersonò con la storia dei suoi successi la storia stessa della canzone italiana: dalla nascita negli ambienti del teatro di varietà fino alla divulgazione di massa, attraverso la radio prima e la televisione poi. Spaziò dalla "canzone feuilleton", un particolare genere con cui si cercava di commuovere utilizzando storie per lo più a fosche tinte ma con morale finale a canzoni a sfondo sociale, abbastanza anomale per l'epoca come Miniera e Ferriera.
La nascita del cinema sonoro gli offrì la possibilità di raggiungere nuovi traguardi, facendo di lui il primo e più autorevole compositore di colonne sonore. Nel 1930 scrisse le musiche per il film La canzone dell'amore, il primo film musicale italiano, diretto da G. Righelli e prodotto dalla Cines. La sua collaborazione con il cinema si protrasse fino al 1959 ed anche la collaborazione con i grandi tenori, come Tito Schipa e Beniamino Gigli, che erano gli interpreti prediletti di questo genere di film ed i veicoli del successo delle canzoni. Nacquero così dei veri prototipi della canzone all'italiana, quali la celeberrima Parlami d'amore Mariù, lanciata da Vittorio De Sica nel film Gli uomini che mascalzoni di M. Camerini (1932), Autunno senza amore dal film Il signore desidera (1934), Violino tzigano, Se mi parlano di te, nonché la famosissima Portarmi tante rose dal film L'uomo che sorride (1934).
Affrontò anche il genere dialettale romano con Signora fortuna e Quanto sei bella Roma (il cui titolo originale è Canta se la vuoi cantare), interpretata da Anna Magnani nel film Abbasso la ricchezza (1947), che si diffonderà oltre i confini europei per conquistare l'America ove sarà lanciata da Carlo Buti.
Negli anni cinquanta nascevano in Italia i vari festival di musica leggera, primo tra tutti quello di Sanremo, al quale il B. partecipò nel 1953 con Lasciami cantare una canzone affidata all'interpretazione di Achille Togliani, che ottenne il terzo posto, e nel 1954 con Gioia di vivere, cantata dallo stesso Togliani. Al IX Festival della canzone napoletana nel 1960 ebbe il secondo posto con Palummella swing, cantata da Giacomo Rondinella, Carla Boni e Gino Latilla. Erano anche gli anni dell'ingresso della televisione nelle case degli Italiani e proprio per una trasmissione televisiva di successo, "Canzonissima" scrisse nel 1957 Buon anno … Buona fortuna, con la quale vinse il primo posto. Compositore fecondissimo e straordinariamente versatile, ha saputo attraversare i mutamenti della moda e del gusto, cosicché le sue canzoni più famose sono state tradotte in tutte le lingue e hanno continuato a vivere nell'interpretazione di tanti cantanti anche stranieri.


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