Tomba Bracelli Spinola

Tomba Bracelli Spinola

Scultore S. Varni 1864

Il monumento in memoria di Maria Bracelli fu commissionato dai figli della defunta, i marchesi Antonio Maria, Vincenzo e Francesco Spinola, esponenti di un’antica e nobile famiglia genovese, e fu pagata  allo scultore la notevole cifra di 30.000 lire, ancor più considerevole se si considera che le concessioni delle aree dei porticati superiori erano di gran lunga le più costose del Cimitero. Si rifà a modelli di fine Cinquecento: il sarcofago è sormontato dalla figura della Fede e affiancato da due“genii”, allegorie del Sonno Eterno (con la coroncina di semi di papavero in testa e il cerchio) e della Speranza (con l’ancora e lo sguardo rivolto alla Fede); alla rappresentazione della defunta, compianta dai parenti sul letto di morte, è concesso soltanto il fronte del sarcofago. La tomba  è ancora lontana cronologicamente e culturalmente dall’esplosione del fenomeno artistico dominante in Staglieno, il Realismo borghese che eliminerà le allegorie per presentare morte e dolore nella loro concretezza più quotidiana e terrena. Varni fu artista prediletto dall’aristocrazia genovese, che ne apprezzò non solo i legami con i Savoia, ma anche la capacità di trarre spunti dall’arte del passato, per riproporli creativamente, in chiave di moderato aggiornamento, con esiti ineccepibili del punto di vista tecnico ed esecutivo.  

sb 

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