Tomba famiglia ZUFFI

Tomba famiglia ZUFFI

Edicola funeraria (1929) architetto A.Melis – De Villa, scultore U. Baglioni
Data di costruzione: 1929
Progettista: Armando Melis – De Villa
Scultore: Umberto Baglioni
Pittore: Teonesto Deabate
Collocazione: cimitero Monumentale di Torino, VII Ampliazione Piazzale Brin n. 15
Tipologia: edicola con camera sotterranea
Materiali: marmo travertino, marmo verzino di Frabosa, marmo verde Roja, ferro battuto 
Maestranze: Materiali lapidei- Fratelli Catella

"La tomba venne realizzata nel 1929 su progetto dell’architetto Armando Melis- De Villa. È un’edicola in marmo travertino e marmo verzino di Frabosa con camera sotterranea.
La costruzione di gusto razionalista si eleva su un basamento gradonato. Presenta un corpo in forma di abside ad impianto semicircolare e un volume parallelepipedo con prevalente sviluppo in altezza, che costituisce il fondale dell’edicola. Due sarcofagi con acroteri sono posti a decorazione, alla sommità dell’edicola. Il volume absidale ha impianto semicircolare. Il prospetto esterno è scandito da quattro lesene. Nel tamburo è collocato un bassorilievo in bronzo  raffigurante la “Deposizione”, opera dello scultore Umberto Baglioni . L’architettura presenta caratteri del lessico razionalista. La struttura portante è in mattoni e la soletta interna che divide la camera superiore da quella inferiore è in cemento armato. L’edicola, esternamente è totalmente rivestita in marmo travertino ad eccezione delle porzioni tra le lesene che sono rivestite in marmo verzino di Frabosa. La copertura a mezza cupola semisferica in mattoni, rivestita in rame, e si appoggia su un tamburo. Il tamburo è decorato da quattro croci latine. Attualmente l’interno della cappella funeraria è interamente intonacato, ma nel 1930, venne documentata la presenza di una pittura murale realizzata dal pittore Teonesto Deabate. L’architetto progettò anche l’altare in marmo verzino di Frabosa e marmo verde Roja e gli arredi della cappella: il crocifisso sull’altare, due candelabri in ferro battuto, e un inginocchiatoio.  Disegnò anche i serramenti: il cancello della porta di accesso alla cappella e le due aperture sulla parete di fondo dell’edicola: una collocata nella parte superiore in forma di lunetta, e una in forma rettangolare nella parte inferiore. La finestra collocata nella parte inferiore garantisce l’illuminazione della camera interrata. Il cancelletto della porta di accesso, che raffigura due angeli, è realizzato in ferro quadrato della dimensione di 12 millimetri. È costituito da un doppio telaio in ferro apribile munito di doppi vetri multicolori. Le finestre sono protette da inferriate con ferri a L e a T, della dimensione di 25 millimetri, con giunture saldate e limate. La finestra superiore ha due sportelli apribili a vasistas, con due cerniere applicate in basso, e un apparecchio che permette di poterle aprire e chiudere dall’interno con una sola catenella. Esternamente i giunti sono rivestiti in mastice. La finestra inferiore è totalmente apribile, ed è sostenuta da cerniere fissate sulla traversa orizzontale con compassi laterali, che permettono di fissare il battente ad angolo ottuso parte superiore. Il marmo verzino di Frabosa proviene dalle storiche cave che furono di proprietà della ditta Fratelli Catella, la quale si occupò della lavorazione di tutti i materiali lapidei che costituiscono l’edicola. Il marmo verzino di Frabosa è un materiale di grande pregio che venne impiegato anche all’interno della Cappella della Sindone. Negli ultimi anni l’attività di estrazione di questo marmo si è interrotta frequentemente a causa delle mediocri qualità tecniche e della variabilità cromatica dei blocchi estratti". dott.ssa Carlotta Melis

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